La Stanza dei Sogni

  Il Manifesto
  Maestro di Botteg@
  Stanza dei Sogni

 

a cura di Giacomo Bucci ed Enrico Ratti
articolo pubblicato in prima pagina sulla Cronaca di Mantova il 18 giugno 2004

Il progetto di natura
  Così dopo aver pubblicato la scrittura dell’esperienza della dottoressa Mariagloria Campi e dell’ingegner Maurizio Zoppi abbiamo deciso di istituire un forum permanente intorno al tema delle scienze umane. Un tema vastissimo che ruota intorno alla capacità dell’uomo di dare senso e significato a ciò che fa per valorizzare la famiglia, l’impresa, la tecnologia, l’industria e, quindi, anche il sogno e l’invenzione. Tutte istanze avanzate nel Rinascimento: un’epoca che ha messo l’individuo al centro di tutte quelle attività umane in cui può impiegare al meglio se stesso, le sue potenzialità e i suoi talenti. Oggi, invece, ci troviamo coinvolti in una reazione antirinascimentale che ha toccato il suo apice nel Novecento e, segnatamente, nel secondo dopoguerra. E’ stato questo l’argomento del primo incontro del nostro forum. Successivamente la conversazione si è articolata intorno al tema della formazione continua dell’individuo, ma anche della famiglia e dell’impresa. Al dibattito, oltre alla psicologa Mariagloria Campi e all’ingegner Maurizio Zoppi, sono intervenuti l’avvocato Sebastiano Tosoni e i curatori di questa rubrica Giacomo Bucci ed Enrico Ratti.
Qui di seguito pubblichiamo gli atti di quell’incontro che, con gli interventi precedenti, costituisce la testimonianza di un nuovo modo di intendere le arti e i mestieri nella Mantova del terzo millennio. Un modo nuovo che trova la sua qualificazione attraverso la discussione, lo scambio e la condivisione delle conoscenze professionali, artistiche e culturali dei nostri interlocutori, ma anche attraverso l’elaborazione delle istanze avanzate nel nostro Manifesto per un Nuovo Rinascimento Mantovano.
La novità più interessante avanzata in apertura di discussione è stata quella di una psicologia che mette al centro della sua indagine l’uomo, non tanto come oggetto di speculazione scientifica, ma come evidenza dell’esperienza che può avere di se stesso. Infatti, è soltanto dopo aver trovato il suo originario “Progetto di Natura”, che l’uomo riesce ad operare in modo eccellente sia per il raggiungimento della propria felicità, che per migliorare le condizioni di vita delle persone e dell’ambiente con cui interagisce. Quest’uomo, finalmente riconciliato con la sua natura più autentica e originaria, fonda la sua scommessa di vita e di riuscita sul fatto di essere consapevole delle responsabilità che ha verso se stesso, verso le persone della sua famiglia e verso l’ambiente economico e sociale in cui vive. Ma è anche consapevole delle difficoltà che dovrà incontrare per realizzare i suoi sogni e della volontà e della determinazione con la quale deve scegliere in ogni momento di mantenersi fedele ad essi. Ebbene, la novità intorno a cui si articola il nuovo progetto di vita avanzato nel nostro forum risiede tutta nel far sì che le persone riescano ad esprimere il massimo delle loro capacità, in modo che ciascuna di esse abbia l’opportunità di divenire una risorsa e un’occasione di arricchimento culturale e professionale per sé e per gli altri. Il risultato di questo impegno si rende evidente nella libertà di esprimere un percorso personale e professionale di altissima qualità tecnica, organizzativa e creativa. Per raggiungere questo obiettivo è necessario avere il coraggio di mettere in questione tutti quei condizionamenti che ci vengono tramandati da un’idea di famiglia intesa come equivalente generale dei valori di gruppo, di popolo e di gregge; dalla scuola e dai suoi arcaismi educativi e da una formazione religiosa troppo legata al senso di colpa. Condizionamenti culturali, sociali e religiosi che costringono l’individuo ad operare scelte radicali: o aggregarsi al conformismo dell’opinione comune, o inventarsi un percorso di vita singolare e innovativo rispetto ai modelli imposti dalle genealogie sociali, economiche e professionali. Una consapevolezza che, però, esige anche la libertà di scegliere il proprio destino: o all’insegna dell’audacia, o all’insegna della codardia. Ma questa scelta non può che essere fatta, per definizione, in solitudine e, come troppo spesso avviene, la solitudine ci fa paura e ci fa paura perché siamo stati educati ad essere estranei a noi stessi. Occorre, quindi, che l’individuo capisca anzitutto chi è e dove vuole andare per poter realizzare i suoi sogni. Affinché ciò sia possibile è necessario che ogni uomo impari a conoscersi. Paradossalmente, però, tanto più forte e protettiva è la società che lo circonda quanto è più difficile che egli trovi se stesso. E questo è potuto accadere perché la società e la famiglia oggi non seguono più il disegno rinascimentale e industriale, ma sono stati trasformati da uno stile di vita che attraverso i simboli del successo sancisce l’importanza e l’influenza dell’avere sull’essere. A Mantova, per esempio, è la famiglia a condizionare l’avvenire dei figli che si sono abituati a scegliere in nome e per conto di un nuovo totalitarismo: il consumismo. E’ dunque urgente liberare l’identità dell’individuo dai condizionamenti, ma per fare questo è necessario che egli scelga, in perfetta coscienza, un proprio “percorso di autenticazione” che lo porti a trovare dentro se stesso la via più funzionale per risolvere le problematiche della sua vita e del luogo in cui essa si svolge. In conclusione di dibattito l’invito che ci sentiamo di rivolgere a chi ci legge è quello di avere il coraggio di cercare il proprio “Progetto di Natura”, perché solo così la storia personale e il romanzo famigliare di ciascuno potrà approdare ad un Nuovo Rinascimento fatto di arte, di cultura e di industria intesi come effetti del tempo e del fare.