Le dimissioni, spesso vissute dall’azienda come un atto destabilizzante, nel modello MKT sono accolte in un clima di serenità e collaborazione.
Raramente in un’azienda tradizionale le dimissioni si annunciano prima del periodo di preavviso previsto dal contratto. Questo accade perché, quando un dipendente dichiara di voler andare via, l’azienda reagisce con una certa dose di negatività.
Comunicare la propria volontà di lasciare il posto di lavoro è considerato un tradimento, è come affermare che non si crede più nell’azienda dove si è vissuto fino a quel momento. Le dimissioni inoltre sono percepite sovente come un ricatto del dipendente nei confronti dell’azienda, uno strumento per estorcere un aumento di stipendio.
Le aziende sono spesso impreparate di fronte alle dimissioni di un collaboratore. Rivelano la loro vulnerabilità perché non hanno formato una figura capace di sostituire in tempi brevi chi se ne va, hanno reso in un certo senso ogni persona insostituibile. Inoltre il tacere fino all’ultimo il desiderio di dimettersi, è indicativo di un clima di scarsa trasparenza e comunicazione fra i dipendenti e i capi d’azienda.
Nel modello MKT le dimissioni innescano una crisi pilotata. Così come le assunzioni avvengono quando una figura non serve e non rappresenta un’urgenza per l’azienda, allo stesso modo chi si dimette va via quando MKT non gli serve più.
Sembra un paradosso, ma è invece una realtà perché MKT è in grado di assorbire la perdita di un dipendente senza particolari sconvolgimenti interni e fratture strutturali. Come si giunge a questa condizione ottimale? Grazie alla comunicazione e alla condivisone esplicita di obiettivi e strategie, ma anche delle ambizioni personali di ogni collaboratore.
In MKT il dipendente si relaziona all’azienda con trasparenza e serenità: attraverso le riunioni settimanali e l’incontro annuale è possibile tenere sempre aperto un canale diretto con il proprio capo per poter dialogare costantemente anche riguardo alle proprie insoddisfazioni. In questo modo sia il lavoratore che l’azienda capiscono se i problemi possono essere risolti; se ciò non è più attuabile, si lavora insieme per consentire l’uscita della figura senza sorprese destabilizzanti e danni, né per il dipendente stesso, né per l’azienda.
L’obiettivo finale è sempre la soddisfazione della persona e la sua felicità e il segreto per riuscirci è l’onestà intellettuale nell’amare il prossimo.