Cosa sono

Gli indici di bilancio sono degli strumenti utilizzati per analizzare i bilanci delle aziende.

Assieme ad altri indicatori, come il margine di struttura e il margine di tesoreria, sono la base della valutazione del grado di solidità di un’impresa.

La loro consultazione permette di verificare velocemente se vengono soddisfatte le due condizioni principali:

  • i ricavi devono superare – o almeno pareggiare – il volume dei costi
  • l’azienda deve raggiungere un’adeguata potenza finanziaria.
tendenze di bilancio

A cosa servono

La finalità degli indici di bilancio è quella di rilevare se un’impresa riesce a raggiungere l’equilibrio economico.

Partendo dal bilancio aziendale, sono gli strumenti di analisi importanti che forniscono indicazioni essenziali all’attività dell’imprenditore.

Li utilizzano tutte le figure professionali che per il loro lavoro sono interessate a valutare lo stato di solidità di una impresa.

Per esempio, le banche se ne servono per valutare se rilasciare un prestito o un finanziamento.

indici di bilancio

Esempio di rappresentazione indici di bilancio tratto dal software Analisi di Bilancio

Gli indici di bilancio sono diventati nella pratica uno strumento essenziale nella gestione aziendale. Gli indicatori attualmente utilizzati sono andati consolidandosi negli anni. Gli attuali indici di bilancio sono il risultato di un lungo processo di miglioramento e selezione che ha portato alla situazione attuale.

In questo modo vengono coperti tutti i vari aspetti, patrimoniale, di liquidità e di redditività dell’azienda per analizzare in modo completo un bilancio e ottenere subito le informazioni desiderate.

L’andamento temporale

Un valore di un certo dato è di per se già importante, ma spesso interessa molto di più il proprio andamento temporale negli anni. Un occhio esperto valuta subito se qualcosa non sta funzionando al meglio; ai fini dell’analisi di bilancio è molto più importante l’andamento che il dato presenta nel tempo.

tendenze di bilancio

Facciamo un semplice esempio con 3 diversi indici:

  • – i tempi di incasso misurano la durata media dei crediti commerciali
  • – i tempi di pagamento indicano la durata media dei debiti commerciali
  • – la giacenza media di magazzino indica i giorni di giacenza media dei prodotti

Come si vede subito è in un’ottica temporale che tali indici forniscono a colpo d’occhio tutta la loro importanza.

I principali indici di bilancio

Vediamo ora quali sono i principali e le loro formule.

Economici

Esprime l’incidenza di tutti i costi diretti sostenuti per ottenere i prodotti e/o i servizi disponibili per la vendita. Esso viene calcolato ed espresso in termini percentuali sul totale di Ricavi delle Vendite. Come gli indici che seguono, è soggetto a notevoli variazioni a seconda del settore economico preso in considerazione.

= costo del venduto / ricavi vendite

Mostra quanto incidono, in percentuale, tutti i costi del personale dipendente sui Ricavi delle Vendite.

= costo del personale / ricavi vendite

Il ROS (Return On Sales) esprime la redditività lorda delle vendite prima degli oneri/proventi finanziari, straordinari e tributari.
Il Risultato Operativo è ottenuto sottraendo ai ricavi delle vendite tutti i costi della produzione (costo del venduto, costo del personale, ammortamenti, ecc.) e, in pratica, è assimilabile al concetto di valore aggiunto, determinando l’incremento di valore delle merci per effetto del processo produttivo.

= risultato operativo / ricavi vendite

Indica in termini percentuali l’incidenza dei costi di Reperimento dei Mezzi Finanziari di terzi, cioè l’indebitamento, sui ricavi delle vendite.

= oneri finanziari / ricavi vendite

Determina, in termini percentuali, qual è la Redditività Totale Lorda dei Ricavi delle Vendite.

= risultato prima imposte / ricavi vendite

Esprime, in termini percentuali, la Redditività Totale Netta dei Ricavi delle Vendite.

= utile (perdita) dell’esercizio / ricavi vendite

E’ la capacità dell’Azienda di produrre reddito. Si ottiene calcolando il rapporto tra i ricavi conseguiti e i ricavi al punto di equilibrio (break even point), cioè il livello di produzione necessario per raggiungere il pareggio.
Il punto di equilibrio indica il momento in cui i costi fissi più gli altri costi di produzione sono pari ai ricavi, e pertanto ogni ulteriore vendita produce un reddito pari al fatturato meno i costi di produzione, senza più l’incidenza dei costi fissi. Quando l’indice è superiore a 1, vuol dire che l’Azienda può produrre reddito.

= ricavi conseguiti / ricavi al punto di equilibrio
= (ricavi – costi variabili) / costi fissi
= (ricavi – costi variabili) / (costi totali – costi variabili)

tendenze di bilancio

Finanziari

tendenze di bilancio

Indica in che percentuale l’attività d’impresa è garantita da mezzi propri, cioè dal capitale apportato dai soci.
E’ il rapporto tra Patrimonio Netto (cioè il Capitale più le Riserve) e il totale delle Attività al netto delle Disponibilità Liquide.
Se minore di 0,33 indica un certa debolezza finanziaria e patrimoniale.
Se compreso tra 0,33 e 0,55, segnala una condizione finanziaria da seguire.
Tra 0,56 e 0,66, indica una condizione finanziaria equilibrata.
Se superiore a 0,66, i mezzi propri consentono un’espansione dell’Attività.

= patrimonio netto / (totale delle attività – disponib. liquide)

Il ROI (Return On Investment) è un indice utile a valutare la redditività ed efficienza della gestione tipica dell’azienda, al fine di verificare la capacità dell’impresa di remunerare sia il Capitale Proprio che il capitale di Terzi.
E’ ottenuto calcolando il rapporto tra il Risultato Ante Oneri Finanziari (EBIT) e il Capitale Investito (vedi anche “Valori PATRIMONIALI: Capitale Investito”). Questo indice non è influenzato dagli oneri finanziari in quanto non compresi nel valore EBIT.
La misura soddisfacente è la percentuale equivalente al tasso rappresentativo del costo del denaro. Quanto più supera il tasso medio tanto più la redditività è buona.

= risultato ante oneri finanziari / capitale investito

Il ROE (Return On Equity) determina in che percentuale il denaro investito dai soci viene remunerato. Esso interessa in prima persona gli investitori.
Il tasso di Remunerazione dell’Investimento si ottiene calcolando il rapporto tra Utile Netto (cioè l’Utile dopo le Imposte) e il Patrimonio Netto (o Capitale Netto o Mezzi Propri).
Alla determinazione di questo indice concorrono, se ci sono, oneri e proventi finanziari in quanto compresi nell’Utile Netto.

= utile netto / patrimonio netto
= (utile_perdita dell’esercizio) / (pa.a)

Esprime il numero di volte in cui, nell’esercizio, le Rimanenze di Magazzino (materie prime, semilavorati, prodotti finiti, ricambi, ecc.) si rinnovano rispetto alle vendite.
Si ottiene calcolando il rapporto tra Ricavi delle Vendite (numeratore) e Rimanenze Totali (denominatore). Un aumento dell’indice sta a significare un incremento dell’attività di vendita.

= ricavi delle vendite / rimanenze totali

E’ il numero di volte in cui, nell’esercizio, il Capitale Circolante si riproduce attraverso le Vendite. Più è elevato il rapporto, maggiore è la capacità dell’azienda di reperire nel proprio ambito i mezzi finanziari per far fronte alle uscite derivanti dai pagamenti.

= ricavi delle vendite / capitale circolante netto

Mostra la quota di liquidità (cassa e banche) generata dai Ricavi delle Vendite, in termini di percentuali sui ricavi stessi. Rispetto al precedente, indica la capacità di disporre di liquidità in un arco temporale più breve. (vedi «Valori PATRIMONIALI: Flusso di Cassa»)

= flusso di cassa / ricavi delle vendite

Determina l’assorbimento dei ricavi prodotti dagli oneri finanziari.
Più questo valore è elevato maggiore è la debolezza finanziaria dell’azienda.
Si ottiene calcolando il rapporto tra Interessi e Oneri Finanziari (numeratore) e Ricavi delle Vendite e delle Prestazioni (denominatore).

= oneri finanziari netti / ricavi delle vendite

Si intende la durata media dei crediti commerciali, espressa in giorni.
Si ottiene calcolando il rapporto tra Crediti commerciali (numeratore) e Fatture di vendita emesse (denominatore).

= Crediti vs Clienti / ricavi delle vendite * 360

Intesi come durata media dei debiti commerciali, espressa in giorni.
Si ottiene calcolando il rapporto tra Debiti commerciali (numeratore) e Fatture di vendita emesse (denominatore).

= Debiti vs Fornitori / ricavi delle vendite * 360

Indica i giorni di giacenza media dei prodotti in magazzino.
Si ottiene calcolando il rapporto tra Valore del magazzino (numeratore) e Costo del venduto (denominatore).

= Rimanenze / Costo del venduto * 360

Patrimoniali

Il Capitale Circolante Netto (o più precisamente Capitale Circolante Netto finanziario) o in inglese Net Working Capital è dato dalle Attività Correnti meno le Passività Correnti ovvero da (Rimanenze + Liquidità Immediate + Crediti a Breve Termine) meno (Debiti Finanziari + Debiti a Breve Termine).
Indica la differenza tra il capitale investito nelle Attività correnti che si determinano lungo il ciclo operativo dell’azienda (cassa – acquisti – scorte – produzione – scorte – vendite – crediti – incassi) e le Passività Correnti (cioè l’indebitamento a breve) che normalmente rappresentano il “polmone” di finanziamento esterno per sostenere il ciclo operativo.
Il Capitale Circolante Netto esprime la situazione di liquidità dell’azienda, ossia la sua capacità di far fronte alle obbligazioni a breve termine attraverso flussi finanziari generati dalla gestione tipica dell’impresa.

= (attività correnti) – (passività correnti)
= (rimanenze + liquidità immediate + crediti a bt + RRA) – (debiti finanziari+debiti bt+RRP)
= (“Attivo Circolante” – “crediti oltre 12 mesi” + “Ratei e Risconti”) –
(“Debiti” – “debiti oltre 12 mesi” + “E)Ratei e Risconti”)

Indica la disponibilità di liquidi da parte dell’impresa.
E’ la differenza tra (liquidità + crediti finanziari) e passività finanziarie. Esso si ottiene sottraendo ai Crediti liquidi e finanziari i Debiti liquidi, espressi entrambi valuta corrente.
Se il saldo è positivo, vuol dire che l’impresa ha una disponibilità finanziaria pari al valore ottenuto. Se negativo, essa è soggetta a un indebitamento finanziario per l’ammontare indicato.

= crediti liquidi – debiti liquidi
= (attività finanziarie non immobilizz. + disponibilità liquide) – (debiti verso banche a bt + debiti verso altri finanziatori a BT)

attività finanziarie che non costituiscono immobilizz. = 10.000.000
disponibilità liquide = 18.930.274
debiti verso banche = 145.000.000
debiti verso altri finanz.i = 5.000.000
——————
= -121.069.726

Mostra l’ammontare di liquidità “prodotta” nel corso dell’esercizio.
Si ottiene per differenza tra la Posizione Finanziaria Netta del Periodo (vedi sopra) e quella dell’esercizio precedente.
Se la differenza è positiva, il valore indica la liquidità generata nell’esercizio; se è negativa, vuol dire che non è stata generata ulteriore liquidità ma, al contrario, l’impresa ha assorbito più liquidità di quanta ne abbia potuto generare.

= posizione finanziaria netta del periodo in corso – posizione finanziaria netta del periodo precedente

Determina l’ammontare dell’investimento totale necessario all’impresa per lo svolgimento della sua attività. Coincide con il totale dello Stato Patrimoniale (Attivo o Passivo).
Nel bilancio il Passivo indica come e dove l’azienda reperisce i soldi necessari alla gestione mentre l’Attivo indica come questi soldi sono impiegati.

= totale attività

L’avviamento è una voce che esprime l’entità di eventuali componenti “extra-contabili” che di fatto, in caso di cessione dell’azienda, determinano un aumento del suo valore (qualità della clientela, ubicazione degli esercizi commerciali, know-how, esperienza, ecc.).
In altri termini l’avviamento è la voce che, tra l’altro, esprime la capacità dell’impresa di produrre utili futuri.
Qui è calcolato con una formula volutamente semplificata che consente di rappresentare in modo immediato un fenomeno altrimenti molto complesso: l’avviamento è pari alla somma degli Utili lordi (cioè prima delle tasse) degli ultimi tre anni rilevati.

= somma degli utili lordi (risultato prima delle imposte) degli ultimi tre anni

In pratica, il valore di un’azienda è determinato da tutte le componenti che abbiano un interesse per il compratore: capitali versati, macchinari, portafoglio ordini, magazzino, utili prodotti, meno gli indebitamenti in corso. Per convenzione, viene calcolato sommando Patrimonio Netto al valore di Avviamento Fiscale.

= patrimonio netto + avviamento

Indici di bilancio finanziari

Altri indici importanti

Margine di Struttura

Indica la solidità patrimoniale dell’impresa. Quindi la sua capacità di finanziarsi con il Patrimonio Netto. Se il valore dell’indice è positivo o tendente a zero, l’azienda è solida dal punto di vista patrimoniale.

= Patrimonio Netto – Immobilizzazioni

struttura stato patrimoniale

Margine di Tesoreria

E’ un indicatore finanziario della liquidità dell’Impresa. In particolare indica la capacità dell’impresa a rimborsare i propri debiti mediante la liquidità disponibile o utilizzando i propri i crediti.

= Capitale Circolante Netto – Rimanenze

Indici della crisi d’impresa

Con il codice della crisi d’impresa è stato introdotto nel 2020 un nuovo insieme di indici che si affiancano a quelli classici economici, finanziari e patrimoniali.

L’indice più importante tra questi è il DSCR (Debt Service Coverage Ratio) in quanto permette già da solo di individuare un possibile stato di crisi dell’azienda.

Puoi approfondire qui la formula dell’ indice DSCR e gli altri dettagli sulla crisi d’impresa.

Altri indici importanti dell’allerta crisi sono gli indici di settore CNDECEC e i relativi valori di soglia.

indicatori allerta crisi d'impresa

Analisi di bilancio MKT per il calcolo degli indici di bilancio

Con il software calcolo indici di bilancio puoi calcolare in modo rapido ed efficace tutti i principali indici di bilancio.

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  • Indici allerta crisi d’impresa DSCR
  • Calcolo del mediocredito centrale
  • Rendiconto finanziario XBRL
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