Avvicinandoci al 2019 sentiamo sempre più spesso parlare di fatturazione elettronica tra privati. Infatti il 1° Gennaio 2019 la fatturazione elettronica sarà obbligatoria e sostituirà le fatture come siamo abituati a conoscerle.
Prima di approfondire tutti gli aspetti della fatturazione elettronica è importante specificare cosa si intende per “privati”. Il termine può essere infatti fuorviante ma è ovvio che, trattandosi di fatturazione, interessa solo alle imprese con P.IVA che emettono fatture. Il termine “privati” serve quindi a distinguerle dalle Pubbliche Amministrazioni, dette PA.
Le società che emettono fatture alle PA sono obbligate a emetterle in formato fattura elettronica già dal 31 Marzo 2015. Il nome del formato della fattura elettronica è e resta FatturaPA proprio per questo motivo. Ma questo è solo il primo passo di altri previsti che si stanno avverando.
Il 1° Luglio 2018 era infatti già previsto l’obbligo alla fattura elettronica per i distributori di carburante ma la proroga fatturazione elettronica carburanti del 27/06/2018 lo ha differito al 1° Gennaio 2018, stessa data di obbligo della fatturazione elettronica tra privati.
Ma qual è la grande novità della fattura elettronica tra privati?
Dal punto di vista tecnico non c’è differenza. Il formato infatti è lo stesso e ormai quasi tutti i software gestionali sono aggiornati per gestirlo. La vera novità è in pratica riferita a due aspetti.
Prima di tutto le società che non lavorano per la Pubblica Amministrazione non hanno avuto finora bisogno di aggiornarsi ed emettere le fatture elettroniche, che restano quindi ancora un mondo sconosciuto. L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati invece interesserà il 100% delle aziende Italiane.
Secondo e non meno importante è che, mentre prima si trattava soltanto di emetterle, le società ora dovranno anche preparasi a riceverle. Ciò significa che il fenomeno interessa entrambi i cicli di fattura attiva e passiva.
Come si fa la fatturazione elettronica tra privati?
La fatturazione elettronica tra privati riguarda le fatture emesse e ricevute da un’impresa all’altra (B2B) o tra un’impresa e un privato (B2C).
Le fatture clienti o fatture attive vanno create in formato XML e firmate digitalmente. Come dicevamo prima molti software gestionali si sono ormai adeguati al formato FatturaPA ed è probabile che anche il tuo sia già predisposto. Se così non fosse puoi utilizzare un servizio online per creare e inviare una fattura elettronica online con firma digitale inclusa.
Le fatture fornitori o fatture passive invece ti possono arrivare in due modi. Puoi riceverle via PEC oppure puoi procurarti un Codice Destinatario per riceverle direttamente nel tuo cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Il formato in cui le riceverai è XML e XML.P7M, ovvero la FatturaPA firmata digitalmente. Questi formati contengono puro codice non leggibile e per poter vedere cosa contiene la fattura elettronica devi prima convertirli in formato leggibile con un convertitore per visualizzare fattura elettronica PDF.
L’ultimo aspetto che caratterizza la fatturazione elettronica è l’obbligo di conservazione digitale. Tutte le fatture elettroniche, attive o passive, devono infatti essere mandate in conservazione a norma ministeriale. Questa è una procedura continuativa nel tempo che prevede una serie di azioni e responsabilità specifiche.